27 agosto 2008
Sulla fenomenologia del camminare
Oggi il quotidiano La Repubblica ha dedicato due paginoni centrali dei suoi (qui il pdf) al camminare, perché "sempre più spesso la gente decide di viaggiare a piedi", anzi di più, "milioni di giovani teorizzano e praticano il faticoso viaggio a piedi". Il quotidiano più letto del Paese non ha citato direttamente la nostra impresa - sarebbe stato troppo smaccato, no? - ma la grande attenzione riservata al fenomeno è il chiaro segnale che anche i nostri passi vanno a incidersi nel solco delle grandi questioni progressiste che gli sono care, tra i valori da impiegare nella grande battaglia culturale dei nostri tempi. Articoli di Giorgio Bocca, Duccio Demetrio, Francesco Merlo. E quest'ultimo alla fine si chiede "se tutta questa specie di 'neo-camminismo' dei giovani occidentali sia davvero la nuova frontiera del 'ribellarsi è giusto', sicuramente è pessimismo storico, è fare penitenza, è un camminare per comminare una stoica (e stolida?) sentenza di condanna della modernità occidentale, la tentazione di uscire dalla vita come dal recinto di una clinica, la solita vecchia voglia di sparire il più discretamente possibile". Sarà. Noi perlomeno abbiamo capito che a volte il mal di piedi è meglio del mal di testa.
Categorie:
parlano di noi
21 agosto 2008
Grazie
Da quando sono tornato penso che dovrei scrivere qualcosa di interessante, che so, impressioni di viaggio, considerazioni finali, consigli vari, ma ho un blocco e non trovo nulla che valga la pena. Una cosa però voglio scriverla e sono degli smielati ringraziamenti.
In rigoroso ordine di apparizione un grazie di cuore a.Luca, per le risate, le chiacchiere più strane, i video cretini, le telefonate quotidiane da Gaeta e per essere tornato nel finale nonostante i piedi.
Alberto, grande apripista e ottima compagnia, che senza di lui non saremmo mai arrivati vivi al lago di Vico e staremmo ancora vagando sulla ferrovia abbandonata.
Fabiana, Enrica e Paolo per averci sostenuto e alleggerito - fisicamente ma anche mentalmente - nella fatidica terza tappa.
Elisa, per mille motivi diversi: dal sopportare le mie idee malsane, all'accompagnarmi in 4 tappe lunghe e soleggiate, al pubblicare foto e video sul blog, al trovare posti dove mangiare o dormire meglio di un 892424, al viaggiare da sola in macchina con mia madre per ore per arrivare a San Benedetto, all'essere così com'è.
Papà, per la compagnia nelle tappe più lunghe e dure (il piceno!), le birre, le chiacchierate, i giorni di assoluto riposo davanti alla tv.
Mio zio Damiano, per le telefonate quotidiane e la vicinanza.
Damiano - detentore del monopolio dell'informazione civitavecchiese - per gli articoli, le interviste, i servizi in tv.
Daria, per l'articolo celebrativo sul Tempo in cui ci definisce addirittura geniali.
Un po' di abitanti di Soriano nel Cimino, che ci hanno accolto come fossimo gente di famiglia, coccolandoci, facendo telefonate per noi, offrendoci passaggi.
Un sacco di gente - contadini, ciclisti, vespisti, camionisti - per le clacsonate varie, i saluti, i sorrisi, perfino gli applausi ai bordi delle strade che ho percorso.
Un sacco di altra gente - conosciuta e non - per i messaggi e le telefonate di incoraggiamento che mi facevano un gran bene.
Categorie:
diario post-viaggio
19 agosto 2008
Intervista col pentito
Un anonimo testimone traccia un bilancio "in prima persona" della marcia degli Appiedati come nessuno l'aveva descritta.
Categorie:
diario post-viaggio,
video
18 agosto 2008
Libertà, velocità, passi
Prima e dopo di imbarcarmi nell'avventura della lunga marcia appiedata da una costa all'altra dell'Italia ho scritto alcune ispirate riflessioni sul mio blog, che in parte riecheggiano cose scritte qui. Per chi le volesse recuperare, eccole.
1. Conoscerete la vostra velocità
2. Conoscerete la vostra libertà
3. Conoscerete i vostri passi
Categorie:
diario post-viaggio
12 agosto 2008
Il saluto degli Appiedati
Il giorno dopo, coi piedi immersi in benefiche e bollenti pozze di acqua sulfurea.
Categorie:
diario post-viaggio,
video
11 agosto 2008
10 agosto 2008
Appiedati. Azzoppati. Arrivati
Emozione dell'ultimo giorno. Questaa traversata è volata via veloce, dico a Simone, è come se avessi camminato per appena cinque giorni. E lui: pensa te, a me è sembrato di non essere nemmeno partito. In realtà io ho davvero camminato così poco, la marcia tanto agognata alla fine l'ho vissuta quasi sempre al telefono e via blog, seduto su una sedia coi piedi sdraiati e fasciati, maledicendo un paio di scarpe sbagliate. Simone invece ha deciso di continuare, mi è sembrato un eroe anche se giustamente è una parola che non gli piace, e poi in fondo noi volevamo solo camminare. E dunque rieccoci qui, ad avanzare appiedati sotto il sole di un sabato d'agosto. Da mare a mare, e ora che la collana della nostra impresa è quasi tutta srotolata, vista da vicino o vista da lontano, non abbiamo ancora tanta voglia di pensare a cosa possa significare, per noi o per gli altri. Abbiamo scarpe più comode e vesciche a cui ormai abbiamo fatto quasi l'abitudine. In marcia al nostro fianco c'è Marco, il padre di Simone che lo accompagna ormai dalle tappe umbre, e poi amici e parenti che ci aspettano all'arrivo, che non sono voluti mancare allo storico finale della nostra impresa così gloriosa e così insensata. Qualcuno di loro ci intercetta sulla strada provinciale per San Benedetto, mentre ci rifocilliamo di fronte a una scuola elementare abbandonata in mezzo ai vitigni. La nonnina ci scruta con un sorriso generoso e assai più furbo di noi. Percorriamo gli ultimi saliscendi delle colline marchigiane, dove l'uva cresce promettendo buoni vini rossi, dove c'è ancora qualche campo di grano, prima della volata finale verso il mare, come il buon vecchio Zanghedù nelle Tirreno - Adriatico di una volta, ricordate? Fa caldo, naturalmente, ma qualche folata di tramontana ci viene in soccorso. Ci telefonano ancora amici, lettori del blog, Paolo Guarino che fu con noi nella tappa abnorme e storica del lago di Vico, ex compagni di scuola, Damiano Celestini che ci annuncia che il tg di Civitavecchia in cui lavora celebrerà degnamente il finale della nostra impresa. Sono tanti davvero, conosciuti e non, quelli che via blog e via telefono ci sono stati vicini in queste settimane: tutti da rigraziare.
La meta per questi diciassette giorni è stata il viaggio, ma ora che è arrivata dobbiamo ammettere che siamo un po' emozionati. All'una vediamo per la prima volta il mare riempire la curva dell'orizzonte dalle colline vicino Acquaviva. L'Adriatico. Dall'altro lato del ponte di questa scalcagnata nave che è l'Italia. Alle tre e mezza incontriamo il primo cartello che ci annuncia l'ingresso a San Benedetto del Tronto. E' pure un po' imbrattato da una scritta ultras e circondato da rovi, ma la foto di rito è d'obbligo. Non sprechiamo però troppa solennità: mancano ancora tre chilometri e mezzo alla riva. Ci fermiamo a un bar, ci mettiamo il costume. Veniamo sovrastrati dal nastrone d'asfalto dell'autostrada adriatica, e poi il centro sanbenedettese è nostro. L'ultima discesa dal borgo vecchio, coi turisti in sandali e ciabatte. Il mare è lì, ora non ci serve più nessuna mappa. Qualche passeggiatore in bicicletta ci scampanella sul marciapiede. Verso il centro, verso il corso, verso una piazzetta tutta curata con le giostre e i festoni, verso il lungomare con le palme. E poi giù da una scalinata, sulla sabbia, sulla spiaggia scansando bagnanti. E' per noi quella bellissima folla laggiù, con qualche cartello e le macchine fotografiche in azione. Qualche drappello di nullafacenti come noi, un po' di bagnanti incuriositi dal trambusto. Chi saranno questi strani personaggi con zaini enormi, scarpe da ginnastica e calzini, e una maglietta con una tartaruga affaticata sul petto? E noi siamo arrivati fin qui, appiedati o azzoppati fa niente, e corriamo a bagnarci i piedi. Io tengo ancora un calzino di cotone per coprire le ferite. Una bottiglia da stappare, un'ampolla da riempire. E ci spogliamo degli scarponi, che ormai fanno solo caldo, della maglietta e dei calzoncini. Con passo incerto guadagniamo la riva. Poi sotto i piedi più niente.
Categorie:
diario post-viaggio
09 agosto 2008
L'arrivo a San Benedetto del Tronto
Il pomeriggio del 9 agosto 2008 i due appiedati Luca Di Ciaccio e Simone Massera arrivano a San Benedetto del Tronto, al termine della traversata Tirreno - Adriatico a piedi partita da Civitavecchia il 24 luglio. Il rito dell'ampolla. E dopo il brindisi sul bagnasciuga.
Arrivati!
Ho ricevuto dalle vive voci dei due Appiedati la notizia che sono giunti alla meta.
L'accoglienza è stata degna dell'impresa, e Luca ha bevuto l'acqua dell'Adriatico.
Ora si preparano alla lauta, e giusta cena.
Attendendo i resoconti dei protagonisti.
[Francesca]
Categorie:
diario di viaggio
Appiedati verso la meta
Quindicesima tappa, da Offida a San Benedetto del Tronto, 20 km. Il percorso verso la meta della nostra marcia.
Sms giorno 17 ore 15,30
Sms giorno 17 ore 11,30
Stanchi e perduti siamo in dirittura d'arrivo. Appena passato il cartello che indica 17 Km al mare. Sono un pò frastornato, mi mancano Elisa e Belle. [Simone]
Sms giorno 17 ore 10,00
Partiti per l'ultima tappa della nostra traversata, dopo una notte nelle infuocate case in mattoni del borgo di Offida. Ora finalmente si va verso l'Adriatico. La meta vicina è un balsamo per le nostre stanche gambe. Per chi volesse unirsi al comitato di accoglienza: arriveremo a San Benedetto del Tronto, in largo Trieste (sponda sud del torrente) a metà pomeriggio. [Luca]
08 agosto 2008
Sms giorno 16 ore 21,00
Superati paesaggi piceni simili a canyon mortiferi e salite infinite alla ricerca di antichi borghi, giungiamo a Offida. La proprietaria del B&b ci accoglie così, rivolgendosi a Marco: "Da Civitavecchia a piedi? ah... per carità io nun dico niente... Ma che ti sì ammattitu?". Andiamo a cena e siamo tentati di dirigerci verso un tendone in piazza che cucina le specialità del posto, tra cui la "pecora in callara". Non sappiamo cosa sia ma sudiamo solo a sentirla nominare, così optiamo pure stavolta per una classica pizza. Ma l'Adriatico ormai è vicino, grandi preparativi sono in corso per l'arrivo di domani. [Luca]
Sms giorno 16 ore 19,00
"Il veleno sta nella coda" dice Marco riferendosi alle prime e ultime tappe della nostra marcia, con paesaggi aridi e micidiali imprevisti in agguato. Comunque oggi i miei piedi convalescenti hanno retto bene, nonostante la tappa ricca di salite, afa e fatiche. Dopo un'ultima estenuante scalata rischiamo di perderci tra i vicoli di Offida e ci salva un tipo che fa il podista e domani ha pure una gara, ed è tutto contento di vedere che "esistono ancora dei giovani a cui piace la fatica". Noi annuiamo con sguardo sinceramente affaticato, ma non siamo poi così sicuri che la faticia ci piaccia molto. [Luca]
Appiedati giorno 16
Quattordicesima tappa, da Ascoli Piceno a Offida, 23 km. Luca torna a marciare con Simone. C'è anche Marco. Si parla di maniaci e fantasmi, strani incontri nella valle della morte picena, refrigerio per i piedi.
Sms giorno 16 ore 15,00
Ci stiamo riposando all'ombra sul sagrato di una chiesa del 600 di un paesino sperduto tra le colline del Piceno. Sono ormai parecchi giorni che siamo lontani da casa e non posso non pensare che oggi è il compleanno di mia figlia e allora provo a farle capire quanto le voglio bene. AUGURI FRANCESCA [Marco]
Sms giorno 16 ore 13,45
Dovevamo passare sulla Salaria verso il mare per andare a Castel di Lama: breve, comoda, costeggiata da un fiume, un arrivo dal nome che evoca serenità tibetane. Invece problemi di ricerca di albergo ci hanno spinto a deviare per Offida: saliscendi collinari quasi raddoppiati, paesaggi brulli e aridi, una strada spietata come un burocrate cinese. [Luca]
Sms giorno 16 ore 9,45
Con sentito dolore annuncio la scomparsa del mio fidato cappello, pochi giorni dopo quello di Simone da lui dimenticato presso un internet point di Norcia. Chi volesse può trovarlo sulla scrivania dell'Apt di Ascoli nell'antico palazzo della pinacoteca. Ma ora partiamo per la 15° tappa. Cambio di percorso: arriveremo a Offida. Previsti 22 km circa. L'Adriatico è vicino. [Luca]
Sms giorno 16 ore 8,30
Lasciamo l'ostello ascolano dopo una notte movimentata da un maniaco seminudo che tentava di aprire le porte di ogni stanza. Una scritta sulla porta di un antico palazzo ci incoraggia: "Non senza fatica". D'altronde ieri sul ponte d'ingresso alla città ci aveva accolti un non proprio medievale Superman disegnato sull'asfalto. [Luca]
07 agosto 2008
Appiedati - giorno 15 (il ritorno di Luca)
A un bar sulla piazza del Popolo di Ascoli Piceno bevendo Anicetta e celebrando il ritorno di Luca come Appiedato con Simone e Marco.
Sms giorno 15 ore 20,00
Con ottimismo olimpico sono giunto in quel di Ascoli Piceno per tornare appiedato insieme ai valorosi Marco e Simone. Per mettermi in forze farò incetta delle tipiche olive fritte. Il gestore dell'ostello dove alloggiamo sostiene che nel 1200 Federico II lo sfrattò dalla torre dove abitava, e lo dice ancora con un certo rancore. [Luca]
Sms giorno 15 ore 08,37
Un tizio ci ferma per strada e ci dice di aver costruito un tempio per l'onnipotente a San Vito, un paesino arroccato sulle montagne, che ora però è chiuso per abuso edilizio. Dice che c'ha pur il sito internet, tempiomonoteista punto it. In caso controllate che io non posso. [Simone]
Sms giorno 15 ore 08,30
Ripartiamo di buon mattino verso Ascoli Piceno dove ad attenderci troveremo il nostro eroe immolatosi per la causa appiedata e troppo lungamente costretto in prigionia. [Simone]
06 agosto 2008
L'Appiedato Luca torna a marciare
Le scarpe stavolta le ho prese vecchissime, basse, strausate. I calzini li indosso due alla volta, di cui quello sotto in puro cotone finissimo al cento per cento. Lo zaino è leggero, un paio di chiletti, un vecchio Seven dai colori indecenti collaudato fin dalle gite della scuola media. La tenda e il sacco a pelo non c'è più, si dorme su comodi letti d'ostello o di bed & breakfast o di appartamento. Il cappello è sempre quello, pronto ad accogliere nuovo sudore e altro sole ma sempre con una certa eleganza. I piedi pure, non posso mica cambiarli, si stanno appena riprendendo dai traumi recenti, ma io sono pronto a trattarli con più gentilezza. Insomma domani pomeriggio disobbedisco ai medici troppo premurosi, scendo in pullman ad Ascoli Piceno, incontro il mio socio Simone con il padre e torno Appiedato. Pure solo per due giorni. Pure solo per mettere i piedi nell'altro mare, e fa niente se bruceranno un po'.
p.s.
Ci sono qui nuove foto e qui nuovi video della marcia. Presto altro materiale che non avete mai visto. Un grazie a Elisa.
Categorie:
diario di viaggio,
foto,
video
Sms giorno 14 ore 13,45
Cogliamo l'occasione dell'attuale riposo per ringraziare Gianni per l'aiuto di ieri a quota mille tra Norcia e qui, e i genitori di Elisa, veri e propri sponsor ufficiali della marcia, per gli spaghetti della partenza, i vari cambi di accompagnatore, i rifocillamenti vari a Fiorenzuola e Spoleto. [Simone]
Sms giorno 14 ore 13,27
Oggi tappa breve e giornata quasi di riposo. Dopo diversi tentativi medici decidiamo di provare a sanare i miei piedi con l'acqua sulfurea di Acquasanta Terme. Niente da fare, l'acqua non è nemmeno calda e le terme sono chiuse da tempo. Prossimo tentativo per i piedi: la medicina alternativa o, meglio, un santone. Mio padre consiglia un podologo. [Simone]
Vicini alla meta. Informazioni di servizio
Sabato 9 agosto, con un ultima tappa che partirà da Castel di Lama o dintorni, comunque in provincia di Ascoli Piceno, è previsto l'arrivo degli Appiedati a San Benedetto del Tronto. Finalmente sulla acque dell'Adriatico. Sull'altra costa. Chi volesse unirsi per assistere all'evento o percorrere gli ultimi fatidici chilometri è pregato di contattare i due marciatori e magari organizzarsi con chi ha già deciso di essere dei nostri.
Chi ci segue da casa o dalla vacanza sappia che al più presto rimedieremo al blackout tecnico e inseriremo nel blog tutte le foto e i video della marcia degli Appiedati.
Categorie:
diario di viaggio
05 agosto 2008
Sms giorno 13 ore 21,30
Superate le cime appenniniche più ostiche, ci troviamo in terre di acque più o meno sulfuree (oggi Capodacqua, domani Acquasanta). Raggiunta la massima altezza della marcia, abbiamo sfiorato i mille metri. In comepenso per oltrepassare il tostissimo monte Vettore siamo stati costretti a un piccolo strappo alle nostre regole: farci dare un passaggio da un'auto in galleria per un paio di chilometri. Salire fin sulla cima della stazione sciistica avrebbe sballato tutti i nostri programmi, oltre che le nostre residue energie fisiche. Percorrere a piedi il lungo tunnel avrebbe comportato come minimo un'intossicazione da gas di scarico. Comunque sia lo spirito da appiedati rimane intatto (e il fisico dei nostri piedi sempre meno). [Simone]
Notizie dal marciatore - ombra
Ritirato dalla camminata mi sono dedicato all'ozio dei pensieri e alla cura dei piedi (o viceversa, fa lo stesso). Adesso al posto delle doloranti vesciche e delle enormi fasciature ho dei grumi di pelle secca e dura, con un colorito scuro violaceo, più altri dettagli che vi risparmio. Come se non bastasse mi è stato diagnosticato ieri il primo caso al mondo di vescica spuntata da fermo, senza aver camminato. Lo dicevo io che spiritualmente era come se fossi ancora in marcia con Simone e gli altri, ma non pensavo fino al punto da scatenare 'sta specie di vescica psicosomatica. In compenso l'infezione può considerarsi passata e ho smesso di assumere penicillina. Due giorni fa all'ospedale di Gaeta, per l'ennesima medicazione dei miei piedi, vengo curato da un dottore che a momenti si commuove nello scoprire che la mia diagnosi era stata fatta al pronto soccorso di Ronciglione, mi chiede notizie sulla "bella dottoressa bionda" che mi ha firmato il certificato, si informa con aria vagamente gelosa su quanti infermieri erano in servizio con lei. Mi scrive l'amico Mario da Roma consigliandomi un buon modello di scarpe (la linea Acg della Nike, da out-crossing leggere e in gore-tex) in cui nascondere i miei piedazzi come un Berlusconi che fa coprire la verità che si svela dietro le sue spalle. E mi ricorda il fondamentale motto di suo padre, esperto camminatore e scalatore, da tenere a mente: "Muoversi è naturale, camminare è tecnica!". Intanto ringrazio ancora i vari amici e lettori che mi hanno scritto o telefonato in questi giorni per saggiarsi delle miei condizioni, compreso chi ha avuto il temerario affetto di mandarmi "un bacino sul piede". Sento che mi sto riprendendo, e già annuso l'odore di altre strade. Stamattina sono uscito di casa e, circondato da flussi di ciondolanti turisti in infradito, ho percorso il mio primo centinaio di metri dopo dieci giorni di zoppicante deambulazione domestica. Vicino casa mi sono imbattuto in Carmen Russo e marito, e anche questo fortuito incontro va considerato come un evidente segno propizio inviatomi dal destino, il quale si manifesta - si sa - nelle forme di insospettabili messaggeri. Col piede ancora un po' fasciato ho camminato fino al supermercato dove ho comprato uno sfilatino di pane e fino all'agenzia di viaggi dove ho prenotato un biglietto aereo per l'America. A 'sto punto mi sa che, contrariando un po' il mio medico, tra un paio di giorni torno Appiedato. Giusto per il finale. Mi avanza un debito con l'Adriatico.
Categorie:
diario di viaggio
Sms giorno 13 ore 14,01
Riceviamo telefonata di simpatico sconosciuto che dice che siamo troppo forti e di tenere duro. Ripartiamo rinfrancati su un tratto della Salaria antica piena di strane funivie fatte per oltrepassare il Tronto chissà quanto tempo fa. Fa molto Lost. [Simone]
Sms giorno 13 ore 13,20
Avvistiamo sulla mappa le terme di Acquasanta e decidiamo di proseguire in cerca di ristoro sulfureo per piedi e membra. Seguiamo il fiume Tronto camminando sulla Salaria ma per ora non troviamo slarghi per scendere al fiume. Nuove vesciche sul fronte occidentale. [Simone]
Sms giorno 13 ore 12,30
La signora del bed & breakfast di Acquasanta Terme - che per vari motivi ho chiamato più volte - non mi risponde mai al telefono ma mi richiama subito dopo come Tyler Durden in Fight Club. La cosa mi inquieta parecchio. Che sia tutto un parto della mia immaginazione? [Simone]
04 agosto 2008
Sms giorno 12 ore 21,00
Sfruttiamo fino in fondo il vantaggio di aver percorso due tappe in una sola volta. Norcia è un paesino accogliente e l'ospitalità delle suore benedettine è discreta ed essenziale, ne approfittiamo con altrettanta discrezione, apprezzando soprattutto il riparo dalla canicola estiva e la frescura naturale offerta dalle mura monastiche. Poi oggi è il compleanno di mia moglie e, in aggiunta alle telefonate di rito, non ho altri mezzi per raggiungerla se non attraverso le poche righe di questo messaggio: TANTI AUGURI CIO'. [Marco]
Sms giorno 12 ore 20,05
C'è chi si lamenta del quasi silenzio di oggi. In due parole quello che abbiamo fatto: svuotato lo zaino, dormito, bevuto, mangiato carne, camminato poco, curato piedi (io) e muscoli (papà), pianificato tappe impossibili sulle cime del monte Vettore, pianificato tappe più umane e fattibili, lavato i panni, ripreparato lo zaino. [Simone]
03 agosto 2008
Appiedati - giorno 11
Decima tappa, da Grotti a Norcia, 28 km. Sosta refrigerante nel fiume Corno, con cocomero in acqua (ma è per quelli del rafting, non possiamo toccarlo).
Sms giorno 11, ore 20,30
Abbiamo detto basta ai letti a castello, ai giovani vocianti di sera tardi, ai bagni in comune e alla poca gentilezza delle ostellanti. Finalmente siamo tornati dalle suore. Silenzio, cortesia, pace spirituale, prezzi ragionevoli e colazioni sostanziose. Ma anche occhiatacce finché non spieghiamo di essere padre e figlio. [Simone]
Sms giorno 11 ore 18,15
Sconvolgendo ogni pronostico giungiamo a Norcia in due tappe invece delle tre previste. Gli zaini pesano, la stanchezza è tanta, ma ci aspettano un ostello, una doccia e un ristorante, non necessariamente in quest'ordine. Domani giorno di riposo settimanale come premio. [Simone]
Sms giorno 11 ore 13,15
Partiti di buon mattino sulla strada per Norcia, seguiamo per un po' un'altra ferrovia abbandonata, la Spoleto - Norcia, con tanto di tunnel e punti di ristoro. Su una statale di merda piena di macchine invece troviamo uno slargo improvviso che conduce al fiume Corno dove riusciamo a raffreddare i piedi e ristorarci. C'è anche un cocomero a freddare nell'acqua. Non è un miraggio. Almeno credo. [Simone]
02 agosto 2008
Appiedati - giorno 10
Nona tappa, da Spoleto a Grotti, 12 km. Una scritta ci indica il Gran Premio della Montagna. Altre incitano la buonanima di Pantani, altre ancora ci esortano in modo più prosaico.
Sms giorno 10 ore 18,21
Il campeggio era un miraggio per cui abbiamo proseguito imperterriti fino all'arrivo in Val Nerina. Costruiamo accampamento sul fiume, forse più tardi mettiamo i piedi a bagno nel fiume Nera. [Simone]
Sms giorno 10 ore 15,05
Troviamo scritte in strada incoraggianti il nostro gran premio della montagna. Superata la forca di Sant'Anatolia di Narco a 750 metri sul livello del mare arriviamo a Grotti dove inaspettatamente troviamo un camping ad aspettarci. Il panorama è meraviglioso, la fatica tanta. [Simone]
Sms giorno 10 ore 10,25
01 agosto 2008
Appiedati - giorno 9 (lo scambio degli ostaggi)
Nell'ottava tappa se ne va Elisa e arriva un nuovo appiedato accompagnatore, Marco.
Sms giorno 9 ore 19,30
Troviamo ospitalità in un ostello del pellegrino a Spoleto. Dove ci chiedono se anche noi siamo pellegrini. Rispondiamo di si ma loro rifiutano di farci lo sconto. Pare che il vero pellegrino debba avere con sè un apposito bollino che certifichi il suo essere pellegrino, diffidando dalle imitazioni. Per noi semplici camminatori senza bollino tariffa intera. [Simone]
Sms giorno 9 ore 17,35
Il nuovo aggeggio satellitare ci dice a quante miglia orarie andiamo, tra quanto arriveremo, che strada fare. Ci toglie insomma il gusto dell'inaspettato, ma anche la paura di fare troppi chilometri in più. Cercheremo di usarlo con parsimonia, interrogandolo solo se veramente necessario. [Simone]
Sms giorno 9 ore 17,16
Avvenuto scambio di prigionieri politici e familiari. Liberata Elisa dopo 4 giorni di prigionia, preso in ostaggio Marco a tempo indeterminato. [Simone]
Sms giorno 9 ore 10,20
Lasciamo una deserta e inquietante Acquasparta e ricominciamo a salire per aggirare un monte che ci separa da Spoleto. Si sale praticamente sempre. [Simone]
Iscriviti a:
Post (Atom)