tag:blogger.com,1999:blog-19421493274644334612024-02-21T03:04:43.918+01:00AppiedatiUnknownnoreply@blogger.comBlogger145125tag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-13438123053386425362009-01-23T12:39:00.008+01:002009-01-25T17:01:32.021+01:00Breve guida per aspiranti appiedati<span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">Avete percorso da 16 a 36 km al giorno, da cosa è dovuto questo squilibrio?</span></span><br /><br />La media è stata di circa 21 km al giorno. Lo squilibrio è dipeso parecchio da: <br />1) pendenza della strada;<br />2) condizioni del percorso (strade trafficate e strette sono molto più lente di strade deserte e/o di campagna, per non parlare delle ferrovie abbandonate, tunnel a parte);<br />3) peso dello zaino, che i primi giorni era disumano.<br />Possiamo affermare che un percorso ideale non supera i 25 km al giorno. Ogni tanto non sarebbe male prendersi dei giorni di riposo.<br /><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">Vi siete mai persi? Come vi orientavate?</span></span><br /><br />Persi davvero no, più che altro abbiamo sbagliato strade o percorsi. Sottovalutato valli o salite o morfologie del terreno che allungavano a dismisura la nostra fatica. Ce la vedemmo brutta nella conca del lago di Vico, per esempio. Alla partenza della nostra impresa pensavamo spavaldamente di usare le sole cartine cartacee. Ne avevamo ordinate un bel po’ all’Istituto Geografico Militare. Sono in scala 1 a 25000 e molto dettagliate: indicano strade, sentieri, ponti, alberi, campi da tennis, fazioni, contrade, muri a secco e un sacco di altre cose. Peccato che molte di esse siano aggiornate agli anni Sessanta, cosicchè uno crede di camminare nei campi e poi va a sbattere contro il guardrail di una zona industriale. Tuttavia per quanto riguarda le zona dell’Italia centrale da noi percorse le cartine militari erano soddisfacenti. Forse troppo ingombranti e dettagliate da portare con sé. Vanno bene anche le Kompass, le Multigraphic e altre tipiche da trekking, ma dipende dalle zone. Spesso il camminatore di pianura, rispetto a quello di montagna, soprattutto alpino, è considerato un camminatore di serie b. Ma a noi non interessava il trekking naturistico, che è una bella esperienza ma è un'altra cosa: volevamo attraversare l'Italia, paesi e cavalcavia e strade statali comprese. Altrimenti si può approfittare dell’epoca moderna, smetterla di menarsela con la poesia delle vecchie cartine, e utilizzare un bel navigatore satellitare. Da un certo punto in poi lo abbiamo fatto, e lo consigliamo. Certo, non risolve tutto: state sicuri che il destino vi riserverà sempre stronzissime salite a ogni finale di tappa per raggiungere l’albergo o ostello o alloggio che avete scelto.<br /><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">Quante ore al giorno camminavate?</span></span><br /><br />L’ideale sarebbe svegliarsi la mattina presto e arrivare alla fine di tappa comodamente nel primo pomeriggio. Ma non siate troppo ottimisti. Dopo la dipartita di Luca, Simone ha avuto una media di 5-6 ore al giorno (tipo dalle 8 alle 11, poi pausa, poi dalle 14 alle 16), a volte di più quando con il padre azzardava una tappa doppia. La velocità media, anzia sarebbe il caso di dire la lentezza media, è poco meno di 5 km/h per 5 ore al giorno circa. Simone negli ultimi giorni, contro tutte le leggi della fisica e del deterioramento del suo corpo, si vantava di poter andare anche più veloce, volendo.<br /><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">All’inizio avete optato per la tenda, ma è stato difficile trovare luoghi dove piantarla? L’ipotesi di appoggiarsi a b&b non è migliore? Magari una sera su due?</span></span><br /><br />La tenda – come ci siamo subito accorti – ha parecchi lati negativi: bisogna trovare il posto prima che faccia buio, ci si riposa peggio che in un letto, non si sa dove lavarsi dopo una lunga e faticosa giornata, va portata nello zaino (insieme a picchetti, martelletto, sacco a pelo), va montata, smontata e pulita ogni volta. Unici lati positivi: ti puoi fermare dove vuoi senza dover per forza arrivare ad una città entro la fine della giornata. Trovare il posto non è molto facile e dipende parecchio dalla zona in cui si è, a volte si può chiedere il permesso al contadino padrone della terra, altre volte bisogna cercare posti poco visibili e sloggiare comunque molto presto. Il classico letto di alberhi o alloggi vi toglierà un po’ d’avventura ma vi risparmierà pesi e fatica, e varrà il prezzo speso. Portare la tenda oppure dormire in b&b e alberghi e ostelli è una decisione fondamentale, da cui dipende organizzazione del viaggio, chilometraggio, peso e contenuto dello zaino. Adesso Luca, appena gli si nomina una tenda da campeggio, mette mano alla pistola.<br /><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">Il problema animali si è presentato realmente?</span></span><br /><br />No. Cani aggressivi in libertà, che è l’evento più probabile a cui fare attenzione, non ne abbiamo incontrati quasi mai. Una volta, nel viterbese, ci venne incontro una mucca scappata di fronte a noi dopo un possente muggito. Intraviste anche piccole bisce però più spaventate di noi e una volta, in una brulla valle picena, una piccolissima vipera però morta. La vera seccatura, se si sta in tenda, sono le formiche. E le zanzare.<br /><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">Quanto avete speso? Siete riusciti ad ottenere degli sponsor di qualche tipo, magari dalla regione o cose così?</span></span><br /><br />Le spese non sono eccessive, anzi. Facendo due calcoli al volo avremo speso tra 15 e 25 euro a notte nei campeggi/ostelli a Amelia, Acquasparta, Orte, Spoleto, Soriano, etc, con colazione. Poco di più in b&b o alberghi, comunque economici. La spesa quotidiana ammontava a circa 15/20 euro tra litri di acqua, coca cola al bar, frutta e panini per pranzo e cena; qualcosa di più nelle tappe in cui cenavamo in pizzerie o ristoranti e bevevamo ettolitri di birra. Vanno calcolate anche le spese per le attrezzature, che variano a seconda del livello di professionalità. Noi facemmo uno spesone da Decatholn di qualche centinaio di euro un mese prima della partenza. Inoltre le necessarie spese per medicine e manutenzione del corpo: non risparmiate in creme e unguenti vari per i vostri piedi. Ma evitate il Compeed, che può avere effetti piuttosto orridi se applicato sulle vesciche. In quanto a Luca va aggiunto il costo del ticket della mutua per le medicazioni dei piedi al pronto soccorso. Sponsor non ne abbiamo avuti, ma nemmeno cercati.<br /><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">Parlavate molto mentre camminavate?</span></span><br /><br />Si parla, si cazzeggia molto, ma spesso è giusto e inevitabile camminare in silenzio, magari in fila indiana (a proposito: camminate sempre sul lato della corsia in direzione opposta alla vostra, e attenti alle auto). Luca, per esempio, si rianimava dalla sua immane fatica ogni qualvolta si trattava di fare un video scemo col cellulare per il blog oppure rispondere a qualche fan che lo intervistava al telefono. La nostra marcia ha avuto questa particolarità: il blog, il telefono pubblico, il contatto con gli altri anche a distanza. Forse tutto ciò ci avrà fatto perdere un po’ di aura mistica, ma noi sinceramente preferivamo sentirci meno soli. D’altronde camminare tutto il giorno sotto il sole mette chiunque a dura prova e l’alchimia tra persone è una cosa complicata. "La cultura del passo – abbiamo letto in qualche libro filosofico – placa i tormenti dell'effimero". Non si può concepire, a meno di non averla provata, la lunghezza di un giorno d'estate da misurare solo con la fame e coi chilometri percorsi, e che finisca soltanto quando si ha sonno. Di certo avanzare spalla a spalla fino a condividere le poche gocce d’acqua rimaste in una giornata estenuante è un’esperienza che rimane assai impressa in un rapporto. <br /><br /><span style="font-style:italic;"><span style="font-weight:bold;">Bevevate molta acqua?</span></span><br /><br />Moltissima. A volte siamo rimasti a secco. Mai risparmiare sull’acqua, è la vostra benzina. Né abusare di bevande energizzanti. O nemmeno cedere ad altre tentazioni: come quella volta che rimasti assetati e senza fontanelle in vista ci riducemmo a trangugiare una bottiglia di lambrusco tiepido improvvidamente portata nello zaino.<br /><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">Che scarpe usare?</span></span><br /><br />Mai usare scarpe nuove o poco usate. Mai. Anche noi sapevamo di questo insegnamento fondamentale, ma abbiamo sbagliato lo stesso. Usate scarpe da ginnastica strausate, di quelle che avete da tempo ai piedi, e dalla stoffa non troppo pesante. Consigliabile portare anche un paio di sandali, buoni per respirare un po’ nei momenti in cui la camminata si allenta o per respirare la sera. Occhio ai calzini: indossateli abbastanza attillati e stretti, oppure ricorrete al metodo del doppio calzino. I piedi, d'altronde, sono la vostra unica vera risorsa: trattateli bene.<br /><br /><span style="font-style:italic;"><span style="font-weight:bold;">Vi è servita una preparazione atletica prima di partire? Siete degli sportivi? </span></span><br /><br />Simone ha fatto un po’ di preparazione altetica: le tre settimane prima della partenza in palestra si è concentrato più del solito sui diversi muscoli delle gambe in modo da non stressarle troppo nei primi giorni. La differenza con Luca che si era allenato poco si è sentita eccome. Per il resto non ci sono grandi problemi muscolari, nè serve essere sportivi di professione, magari un giorno o due fate una camminata di 25-30 km con lo zaino pieno in modo da attivare un po’ anche i muscoli delle spalle e regolare bene spallacci, peso e rendervi conto di quello che state facendo. Fate attenzione a tutto, ma ricordatevi che alla fine si tratta di camminare.<br /><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">E le vesciche? Sono proprio inevitabili?</span></span><br /><br />I più esperti ce lo ripetono: è inutile sperare, la vescica non risparmia nessuno, prima o poi arriva. Sappiamo che la vescica non perdona. Magari fingerà di risparmiarvi ma poi piomberà alla carica su di voi senza preavviso. Le vescica, in fondo, è democratica: non fa discriminazioni. E nessuno ha ancora trovato la cura. L’importante è gestirla bene, romperla sul nascere con un semplica ago sterilizzato, evitare pericolose infezioni, come quella che stroncò la camminata di Luca. Le vesciche ai piedi generalmente si formano grazie a umidità, calore e sfregamento, tutte cose che vanno ridotte il più possibile. Come?<br />a) utilizzando calzini attillati e senza cuciture scomode (da trekking o da corsa);<br />b) facendo prendere aria (o ancora meglio acqua fresca) spesso ai piedi durante la giornata in modo da raffreddarli e asciugarli;<br />c) camminando con scarpe rodate da tempo, cui il piede è abituato.<br /><br /><span style="font-weight:bold;"><span style="font-style:italic;">Cosa mettere nello zaino?</span></span><br /><br />Consiglio dei consigli: riducete il bagaglio all'osso. Fate una lista di cose da portare e portatene la metà.<br /><br /><span style="font-style:italic;"><span style="font-weight:bold;">Un'ultima domanda, tanto per sapere: lo rifarete?</span></span><br /><br />Vai a sapere nella vita. Però siamo d’accordo con quella frase di un personaggio teatrale di Beckett: non ci si bagna mai due volte nello stesso pus.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-83773032865750484782008-08-27T23:51:00.000+02:002008-09-01T00:57:27.000+02:00Sulla fenomenologia del camminareOggi il quotidiano <span style="font-weight:bold;">La Repubblica ha dedicato due paginoni centrali dei suoi (<a href="http://download.repubblica.it/pdf/diario/2008/26082008.pdf" TARGET="_blank">qui il pdf</a>) al camminare</span>, perché "sempre più spesso la gente decide di viaggiare a piedi", anzi di più, <span style="font-weight:bold;">"milioni di giovani teorizzano e praticano il faticoso viaggio a piedi"</span>. Il quotidiano più letto del Paese non ha citato direttamente la nostra impresa - sarebbe stato troppo smaccato, no? - ma la grande attenzione riservata al fenomeno è <a href="http://ludik.blogspot.com/2008/08/sulla-fenomenologia-del-camminare.html" TARGET="_blank">il chiaro segnale</a> che anche i nostri passi vanno a incidersi nel solco delle grandi questioni progressiste che gli sono care, tra i valori da impiegare nella grande battaglia culturale dei nostri tempi. Articoli di <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/08/26/camminare-arte-antica-dei-santi.html" TARGET="_blank">Giorgio Bocca</a>, <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/08/26/la-lentezza-come-filosofia.html" TARGET="_blank">Duccio Demetrio</a>, <a href="http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/08/26/quel-modo-antico-di-liberarci-dalla-tecnica.html" TARGET="_blank">Francesco Merlo</a>. E quest'ultimo alla fine si chiede "<span style="font-weight:bold;">se tutta questa specie di 'neo-camminismo' dei giovani occidentali sia davvero la nuova frontiera</span> del 'ribellarsi è giusto', sicuramente è pessimismo storico, è fare penitenza, è un camminare per comminare una stoica (e stolida?) sentenza di condanna della modernità occidentale, la tentazione di uscire dalla vita come dal recinto di una clinica, la solita vecchia voglia di sparire il più discretamente possibile". Sarà. Noi perlomeno abbiamo capito che a volte il mal di piedi è meglio del mal di testa.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-63911411989886984132008-08-21T11:11:00.005+02:002008-08-21T18:06:49.676+02:00Grazie<div style="text-align: justify;"><a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://2.bp.blogspot.com/_4AejqpdhxeQ/SK03MBiumfI/AAAAAAAAAS4/YYY8ktYNaw8/s1600-h/as-0288.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer;" src="http://2.bp.blogspot.com/_4AejqpdhxeQ/SK03MBiumfI/AAAAAAAAAS4/YYY8ktYNaw8/s400/as-0288.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5236902621413808626" border="0" /></a>Da quando sono tornato penso che dovrei scrivere qualcosa di interessante, che so, impressioni di viaggio, considerazioni finali, consigli vari, ma ho un blocco e non trovo nulla che valga la pena. Una cosa però voglio scriverla e sono degli <span style="font-weight: bold;">smielati ringraziamenti</span>.<br /></div><span style="font-style: italic;">In rigoroso ordine di apparizione un grazie di cuore a.</span><br /><span style="font-weight: bold;">Luca</span>, per le risate, le chiacchiere più strane, i video cretini, le telefonate quotidiane da Gaeta e per essere tornato nel finale nonostante i piedi.<br /><span style="font-weight: bold;">Alberto</span>, grande apripista e ottima compagnia, che senza di lui non saremmo mai arrivati vivi al lago di Vico e staremmo ancora vagando sulla ferrovia abbandonata.<br /><span style="font-weight: bold;">Fabiana, Enrica e Paolo</span> per averci sostenuto e alleggerito - fisicamente ma anche mentalmente - nella fatidica terza tappa.<br /><span style="font-weight: bold;">Elisa</span>, per mille motivi diversi: dal sopportare le mie idee malsane, all'accompagnarmi in 4 tappe lunghe e soleggiate, al pubblicare foto e video sul blog, al trovare posti dove mangiare o dormire meglio di un <span style="font-style: italic;">892424</span>, al viaggiare da sola in macchina con mia madre per ore per arrivare a San Benedetto, all'essere così com'è.<br /><span style="font-weight: bold;">Papà</span>, per la compagnia nelle tappe più lunghe e dure (il piceno!), le birre, le chiacchierate, i giorni di assoluto riposo davanti alla tv.<br /><span style="font-weight: bold;">Mio zio Damiano</span>, per le telefonate quotidiane e la vicinanza.<br /><span style="font-weight: bold;">Damiano </span>- detentore del monopolio dell'informazione civitavecchiese - per gli articoli, le interviste, i servizi in tv.<br /><span style="font-weight: bold;">Daria</span>, per l'articolo celebrativo sul Tempo in cui ci definisce addirittura geniali.<br /><span style="font-weight: bold;">Un po' di abitanti di Soriano nel Cimino</span>, che ci hanno accolto come fossimo gente di famiglia, coccolandoci, facendo telefonate per noi, offrendoci passaggi.<br /><span style="font-weight: bold;">Un sacco di gente</span> - contadini, ciclisti, vespisti, camionisti - per le clacsonate varie, i saluti, i sorrisi, perfino gli applausi ai bordi delle strade che ho percorso.<br /><span style="font-weight: bold;">Un sacco di altra gente</span> - conosciuta e non - per i messaggi e le telefonate di incoraggiamento che mi facevano un gran bene.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-67249799152055485622008-08-19T16:52:00.000+02:002008-08-21T18:07:16.710+02:00Intervista col pentito<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/6YFDLS9BnyU&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/6YFDLS9BnyU&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />Un anonimo testimone traccia un bilancio "in prima persona" della marcia degli Appiedati come nessuno l'aveva descritta.appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-83308926032467306782008-08-18T17:00:00.001+02:002011-07-25T13:11:14.821+02:00Libertà, velocità, passiPrima e dopo di imbarcarmi nell'avventura della lunga marcia appiedata da una costa all'altra dell'Italia ho scritto alcune ispirate riflessioni sul mio blog, che in parte riecheggiano cose scritte qui. Per chi le volesse recuperare, eccole.<br />1. <a href="http://www.ludik.it/2008/07/19/conoscerete-la-vostra-velocita/" TARGET="_blank">Conoscerete la vostra velocità</a><br />2. <a href="http://www.ludik.it/2008/07/21/conoscerete-la-vostra-liberta/" TARGET="_blank">Conoscerete la vostra libertà</a><br />3. <a href="http://www.ludik.it/2008/08/11/conoscerete-i-vostri-passi/" TARGET="_blank">Conoscerete i vostri passi</a>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-20634461674441986852008-08-12T20:23:00.000+02:002008-08-21T18:07:16.711+02:00Il saluto degli Appiedati<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/2_tFQZVuMfY&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/2_tFQZVuMfY&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />Il giorno dopo, coi piedi immersi in benefiche e bollenti pozze di acqua sulfurea.appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-35582288799184538102008-08-11T13:16:00.008+02:002008-08-20T16:53:07.138+02:00Fatto<img style="cursor: pointer;" src="http://4.bp.blogspot.com/_4AejqpdhxeQ/SKAfhNDZnlI/AAAAAAAAARY/pbT2NUrZo88/s400/-.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5233217422304583250" border="0" /><br /><span style="font-weight: bold;">Fatto.</span><br /><span style="font-style: italic;">Presto forse scrivo qualcosa di più di questo.</span>Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-14725473635742475772008-08-10T20:29:00.008+02:002008-08-21T18:07:31.281+02:00Appiedati. Azzoppati. Arrivati<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://1.bp.blogspot.com/_yA570vqRFPA/SKDQkcbBs3I/AAAAAAAAAvA/zfo2V8X1Mgc/s1600-h/impronte.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 366px; height: 277px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_yA570vqRFPA/SKDQkcbBs3I/AAAAAAAAAvA/zfo2V8X1Mgc/s400/impronte.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5233412091527934834" border="0" /></a>Emozione dell'ultimo giorno. Questaa traversata è volata via veloce, dico a Simone, è come se avessi camminato per appena cinque giorni. E lui: pensa te, a me è sembrato di non essere nemmeno partito. <span style="font-weight: bold;">In realtà io ho davvero camminato così poco, la marcia tanto agognata alla fine l'ho vissuta quasi sempre al telefono e via blog</span>, seduto su una sedia coi piedi sdraiati e fasciati, maledicendo un paio di scarpe sbagliate. <span style="font-weight: bold;">Simone invece ha deciso di continuare, mi è sembrato un eroe anche se giustamente è una parola che non gli piace, e poi in fondo noi volevamo solo camminare.</span> E dunque rieccoci qui, ad avanzare appiedati sotto il sole di un sabato d'agosto. Da mare a mare, e ora che la collana della nostra impresa è quasi tutta srotolata, vista da vicino o vista da lontano, non abbiamo ancora tanta voglia di pensare a cosa possa significare, per noi o per gli altri. <span style="font-weight: bold;">Abbiamo scarpe più comode e vesciche a cui ormai abbiamo fatto quasi l'abitudine. In marcia al nostro fianco c'è Marco</span>, il padre di Simone che lo accompagna ormai dalle tappe umbre, e poi amici e parenti che ci aspettano all'arrivo, che non sono voluti mancare allo storico finale della nostra impresa così gloriosa e così insensata. Qualcuno di loro ci intercetta sulla strada provinciale per San Benedetto, mentre ci rifocilliamo di fronte a una scuola elementare abbandonata in mezzo ai vitigni. La nonnina ci scruta con un sorriso generoso e assai più furbo di noi. <span style="font-weight: bold;">Percorriamo gli ultimi saliscendi delle colline marchigiane</span>, dove l'uva cresce promettendo buoni vini rossi, dove c'è ancora qualche campo di grano, prima della volata finale verso il mare, come il buon vecchio Zanghedù nelle Tirreno - Adriatico di una volta, ricordate? Fa caldo, naturalmente, ma qualche folata di tramontana ci viene in soccorso. Ci telefonano ancora amici, lettori del blog, Paolo Guarino che fu con noi nella tappa abnorme e storica del lago di Vico, ex compagni di scuola, Damiano Celestini che ci annuncia che il tg di Civitavecchia in cui lavora celebrerà degnamente il finale della nostra impresa. <span style="font-weight: bold;">Sono tanti davvero, conosciuti e non, quelli che via blog e via telefono ci sono stati vicini in queste settimane: tutti da rigraziare. </span><br /><br />La meta per questi diciassette giorni è stata il viaggio, ma ora che è arrivata dobbiamo ammettere che siamo un po' emozionati. All'una <span style="font-weight: bold;">vediamo per la prima volta il mare</span> riempire la curva dell'orizzonte dalle colline vicino Acquaviva. L'Adriatico. Dall'altro lato del ponte di questa scalcagnata nave che è l'Italia. Alle tre e mezza incontriamo <span style="font-weight: bold;">il primo cartello che ci annuncia l'ingresso a San Benedetto del Tronto.</span> E' pure un po' imbrattato da una scritta ultras e circondato da rovi, ma la foto di rito è d'obbligo. Non sprechiamo però troppa solennità: mancano ancora tre chilometri e mezzo alla riva. Ci fermiamo a un bar, ci mettiamo il costume. Veniamo sovrastrati dal nastrone d'asfalto dell'autostrada adriatica, e poi il centro sanbenedettese è nostro. L'ultima discesa dal borgo vecchio, coi turisti in sandali e ciabatte. <span style="font-weight: bold;">Il mare è lì, ora non ci serve più nessuna mappa.</span> Qualche passeggiatore in bicicletta ci scampanella sul marciapiede. Verso il centro, verso il corso, verso una piazzetta tutta curata con le giostre e i festoni, verso il lungomare con le palme. E poi giù da una scalinata, sulla sabbia, sulla spiaggia scansando bagnanti. E' per noi quella bellissima folla laggiù, con qualche cartello e le macchine fotografiche in azione. Qualche drappello di nullafacenti come noi, un po' di bagnanti incuriositi dal trambusto.<span style="font-weight: bold;"> Chi saranno questi strani personaggi con zaini enormi, scarpe da ginnastica e calzini, e una maglietta con una tartaruga affaticata sul petto? E noi siamo arrivati fin qui, appiedati o azzoppati fa niente, e corriamo a bagnarci i piedi.</span> Io tengo ancora un calzino di cotone per coprire le ferite. Una bottiglia da stappare, un'ampolla da riempire. E ci spogliamo degli scarponi, che ormai fanno solo caldo, della maglietta e dei calzoncini. Con passo incerto guadagniamo la riva. Poi sotto i piedi più niente.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-48492330755466927792008-08-09T23:03:00.001+02:002008-08-14T11:11:01.847+02:00L'arrivo a San Benedetto del Tronto<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/kG89mBvpQEQ&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/kG89mBvpQEQ&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />Il pomeriggio del 9 agosto 2008 i due appiedati Luca Di Ciaccio e Simone Massera arrivano a San Benedetto del Tronto, al termine della traversata Tirreno - Adriatico a piedi partita da Civitavecchia il 24 luglio. Il rito dell'ampolla. E dopo <a href="http://it.youtube.com/watch?v=_yamcnvgEiQ">il brindisi sul bagnasciuga</a>.appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-72092479655490312682008-08-09T20:51:00.004+02:002008-08-11T22:54:22.287+02:00Arrivati!Ho ricevuto dalle vive voci dei due Appiedati la notizia che sono giunti alla meta.<br />L'accoglienza è stata degna dell'impresa, e Luca ha bevuto l'acqua dell'Adriatico.<br />Ora si preparano alla lauta, e giusta cena.<br />Attendendo i resoconti dei protagonisti.<br />[Francesca]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-63542121490083735612008-08-09T19:03:00.000+02:002008-08-12T17:05:44.929+02:00Appiedati verso la meta<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/8qtOSbWDq04&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/8qtOSbWDq04&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />Quindicesima tappa, da Offida a San Benedetto del Tronto, 20 km. Il percorso verso la meta della nostra marcia.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-27378170792720111572008-08-09T15:32:00.000+02:002008-08-12T17:03:31.016+02:00Sms giorno 17 ore 15,30<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://3.bp.blogspot.com/_yA570vqRFPA/SKCOoFusKoI/AAAAAAAAAu4/jFVTqdk5Q_w/s1600-h/sanbenedprimocartello.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 545px; height: 168px;" src="http://3.bp.blogspot.com/_yA570vqRFPA/SKCOoFusKoI/AAAAAAAAAu4/jFVTqdk5Q_w/s400/sanbenedprimocartello.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5233339586388437634" border="0" /></a><br />Il cartello stradale ci dice finalmente San Benedetto del Tronto. Palme all'orizzonte, brezza di mare verso di noi, piedi gonfi di fatica e cuori gonfi di gioia. Mi dicono di trattenere la retorica che mancano ancora tre chilometri all'arrivo. [Luca]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-49717976005395288032008-08-09T13:47:00.003+02:002008-08-11T19:20:50.792+02:00Sms giorno 17 ore 13,45Si vede il mare! Si vede il Mare! [Simone e Luca]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-47653454011379480032008-08-09T13:28:00.002+02:002008-08-11T19:20:50.792+02:00Sms giorno 17 ore 11,30Stanchi e perduti siamo in dirittura d'arrivo. Appena passato il cartello che indica 17 Km al mare. Sono un pò frastornato, mi mancano Elisa e Belle. [Simone]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-59665436737565443512008-08-09T10:53:00.005+02:002008-08-11T19:20:50.793+02:00Sms giorno 17 ore 10,00Partiti per l'ultima tappa della nostra traversata, dopo una notte nelle infuocate case in mattoni del borgo di Offida. Ora finalmente si va verso l'Adriatico. La meta vicina è un balsamo per le nostre stanche gambe.<span style="font-weight:bold;"> Per chi volesse unirsi al comitato di accoglienza: arriveremo a San Benedetto del Tronto, in largo Trieste (sponda sud del torrente) a metà pomeriggio.</span> [Luca]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-11579483692458858162008-08-08T22:00:00.000+02:002008-08-12T17:01:42.803+02:00Appiedati - giorno 16<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/Q13GNE2JI-s&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/Q13GNE2JI-s&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />Tra cinesi, tibetani e marchigiani nel giorno delle olimpiadi.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-91306024118536239002008-08-08T21:00:00.000+02:002008-08-12T17:01:35.099+02:00Sms giorno 16 ore 21,00Superati paesaggi piceni simili a canyon mortiferi e salite infinite alla ricerca di antichi borghi, giungiamo a Offida. La proprietaria del B&b ci accoglie così, rivolgendosi a Marco: "Da Civitavecchia a piedi? ah... per carità io nun dico niente... Ma che ti sì ammattitu?". Andiamo a cena e siamo tentati di dirigerci verso un tendone in piazza che cucina le specialità del posto, tra cui la "pecora in callara". Non sappiamo cosa sia ma sudiamo solo a sentirla nominare, così optiamo pure stavolta per una classica pizza. Ma l'Adriatico ormai è vicino, grandi preparativi sono in corso per l'arrivo di domani. [Luca]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-49914649647833176152008-08-08T19:00:00.002+02:002008-08-12T00:57:54.625+02:00Sms giorno 16 ore 19,00"Il veleno sta nella coda" dice Marco riferendosi alle prime e ultime tappe della nostra marcia, con paesaggi aridi e micidiali imprevisti in agguato. Comunque oggi i miei piedi convalescenti hanno retto bene, nonostante la tappa ricca di salite, afa e fatiche. Dopo un'ultima estenuante scalata rischiamo di perderci tra i vicoli di Offida e ci salva un tipo che fa il podista e domani ha pure una gara, ed è tutto contento di vedere che "esistono ancora dei giovani a cui piace la fatica". Noi annuiamo con sguardo sinceramente affaticato, ma non siamo poi così sicuri che la faticia ci piaccia molto. [Luca]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-77705240233854449192008-08-08T15:55:00.000+02:002008-08-12T17:00:11.416+02:00Appiedati giorno 16<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/b1J9VVumXHY&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/b1J9VVumXHY&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />Quattordicesima tappa, da Ascoli Piceno a Offida, 23 km. Luca torna a marciare con Simone. C'è anche Marco. Si parla di maniaci e fantasmi, strani incontri nella valle della morte picena, refrigerio per i piedi.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-56054636757594861212008-08-08T15:00:00.000+02:002008-08-11T21:02:58.776+02:00Sms giorno 16 ore 15,00Ci stiamo riposando all'ombra sul sagrato di una chiesa del 600 di un paesino sperduto tra le colline del Piceno. Sono ormai parecchi giorni che siamo lontani da casa e non posso non pensare che oggi è il compleanno di mia figlia e allora provo a farle capire quanto le voglio bene. AUGURI FRANCESCA [Marco]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-26982785063381886452008-08-08T13:45:00.002+02:002008-08-12T16:57:27.301+02:00Sms giorno 16 ore 13,45Dovevamo passare sulla Salaria verso il mare per andare a Castel di Lama: breve, comoda, costeggiata da un fiume, un arrivo dal nome che evoca serenità tibetane. Invece problemi di ricerca di albergo ci hanno spinto a deviare per Offida: saliscendi collinari quasi raddoppiati, paesaggi brulli e aridi, una strada spietata come un burocrate cinese. [Luca]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-73180237438948014602008-08-08T10:01:00.000+02:002008-08-12T17:02:33.234+02:00Appiedati allo specchio<img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; cursor: pointer; width: 400px; height: 253px;" src="http://1.bp.blogspot.com/_yA570vqRFPA/SKCNVHB-47I/AAAAAAAAAuo/9rdW1-9FGLQ/s400/piceno.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5233338160808649650" border="0" /><br />I tre appiedati - Simone, Luca e Marco - alla tappa finale nel Piceno.Unknownnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-7563871595879938942008-08-08T09:45:00.001+02:002008-08-11T23:08:51.514+02:00Sms giorno 16 ore 9,45Con sentito dolore annuncio la scomparsa del mio fidato cappello, pochi giorni dopo quello di Simone da lui dimenticato presso un internet point di Norcia. Chi volesse può trovarlo sulla scrivania dell'Apt di Ascoli nell'antico palazzo della pinacoteca. Ma ora partiamo per la 15° tappa. Cambio di percorso: arriveremo a Offida. Previsti 22 km circa. L'Adriatico è vicino. [Luca]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-25955392177328895722008-08-08T08:30:00.003+02:002008-08-12T16:57:03.620+02:00Sms giorno 16 ore 8,30<a onblur="try {parent.deselectBloggerImageGracefully();} catch(e) {}" href="http://4.bp.blogspot.com/_yA570vqRFPA/SKGkk5URuvI/AAAAAAAAAwA/RKbpIybbir0/s1600-h/-2110.jpg"><img style="margin: 0pt 10px 10px 0pt; float: left; cursor: pointer; width: 141px; height: 80px;" src="http://4.bp.blogspot.com/_yA570vqRFPA/SKGkk5URuvI/AAAAAAAAAwA/RKbpIybbir0/s400/-2110.jpg" alt="" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5233645195749341938" border="0" /></a>Lasciamo l'ostello ascolano dopo una notte movimentata da un maniaco seminudo che tentava di aprire le porte di ogni stanza. Una scritta sulla porta di un antico palazzo ci incoraggia: "Non senza fatica". D'altronde ieri sul ponte d'ingresso alla città ci aveva accolti un non proprio medievale Superman disegnato sull'asfalto. [Luca]appiedatihttp://www.blogger.com/profile/00134790653575833430noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-1942149327464433461.post-17390159992447881392008-08-07T21:53:00.000+02:002008-08-12T16:55:24.727+02:00Appiedati - giorno 15 (il ritorno di Luca)<object width="425" height="344"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/SOgVHnqWzhE&hl=it&fs=1"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/SOgVHnqWzhE&hl=it&fs=1" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true" width="425" height="344"></embed></object><br />A un bar sulla piazza del Popolo di Ascoli Piceno bevendo Anicetta e celebrando il ritorno di Luca come Appiedato con Simone e Marco.Unknownnoreply@blogger.com